Francesco Piazza | Siciliano di nascita (Castelvetrano, 1946), risiedo dal 1974 nel Veneto. Sono sposato, padre di due figli e, dal 2012, nonno. Sono dunque un attempato signore e, da felice pensionato, divido il mio tempo tra il Veneto, la Sicilia e Trieste, dove svolgo il piacevole compito di coccolare la mia nipotina.
Ho l’hobby della cucina e nei romanzi non so resistere alla tentazione di inserire nella narrazione e descrivere alcuni piatti della gastronomia siciliana. Nel lontano mese di giugno del 1971, ho conseguito all’Università di Urbino la laurea in Pedagogia col massimo dei voti con una tesi di filosofia (“Il problema politico e della tolleranza religiosa nel pensiero di Jhon Locke”), relatore il prof. Pasquale Salvucci, grande maestro del tema filosofico della possibilità/capacità dell’uomo libero di operare attivamente nella società.
Ho prestato per due anni (1972-74) servizio militare di leva nella Marina Militare; poco ricordo della vita al Car di Taranto, molto invece dei periodi trascorsi nelle Capitanerie di porto di Savona e Palermo. Ricevuto l’incarico d’insegnamento di Italiano e Storia, mi sono trasferito nel Veneto (ho insegnato in Istituti superiori di Montebelluna e Treviso).
Per un decennio, a partire dal 1983, ho svolto attività politica nel Partito liberale italiano, ricoprendo gli incarichi di Segretario provinciale di Treviso, Consigliere Nazionale, membro della Consulta nazionale scuola, nonché della Direzione e dell’Esecutivo regionale veneto del partito. Della ormai antica passione per la politica, mi è rimasta l’abitudine d’iniziare la giornata con un buon caffè, una fumata e l’ascolto della rassegna stampa Stampa e regime di Radio Radicale. Per alcuni anni sono stato membro del Direttivo e ricercatore dell’Istresco di Treviso (Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea della Marca trevigiana), pubblicando alcuni testi con tale Istituto.
Ho partecipato come relatore a numerosi convegni e seminari storici. Miei articoli su tematiche storiche e socio-culturali sono stati pubblicati da giornali e periodici. Ho come modello culturale e morale lo spirito poliedrico di Piero Gobetti, che è stato il mito della mia giovinezza di studente universitario. Da alcuni anni mi dedico soprattutto ad una serena rivisitazione della storia del Risorgimento lontana dal mito e della monarchia dei Borbone.
Miei testi sono nella dotazione libraria di molte università italiane e straniere (es. Cambridge, Stanford, Berkeley, Chicago).
Romanzi
La produzione dei romanzi, che sono ambientati in Sicilia, è incominciata allorché ho giudicato di avere acquisito una scrittura narrativa autonoma e coerente con il vissuto dei personaggi rappresentati. La narrazione è in lingua italiana, mentre le rapide incursioni del dialetto siciliano servono a vivacizzare la scrittura ed essere espressione di un precisa realtà socio-culturale. In quest’ottica, è stato decisivo, nel 2004, il ritorno in Sicilia (dove trascorro da allora alcuni mesi ogni anno), avendo sentito il bisogno umano e artistico di ritornare nella mia terra natia, dalla quale mancavo da più di venticinque anni. Rifuggo dall’autobiografismo; ne ho fatto un uso limitato solamente nel primo romanzo, pubblicato nel 2010.